Informare, comunicare, educare. Sono questi i tre obiettivi base che il Ministero della Salute pone come priorità a chi vuole occuparsi di prevenzione contro malattie causate da un erroneo stile di vita. Ancora una volta la comunicazione diviene il perno su cui far leva per raggiungere obiettivi virtuosi. Ma perché? Perché i pregi principali della comunicazione tout court calzano perfettamente con gli obiettivi che una buona campagna sanitaria deve avere. Prima di tutto incisività, universalità, assenza di barriere. Pensiamo ad esempio a quella data dalla comunicazione per immagini su cui si basano molte delle campagne di comunicazione del Ministero della Salute italiano (e non solo). Una comunicazione visiva e immediata – se ben strutturata – viene percepita prima, perché coinvolge i sensi della vista e dell’udito; e impatta soprattutto sui giovani (categoria che maggiormente va responsabilizzata), abituati a modelli di comunicazione smart attuali. Non a caso l’anno appena trascorso ha visto nascere il concorso “Non perderti in un bicchiere”, promosso dal Ministero in collaborazione con diregiovani.it per la sensibilizzazione sugli effetti nocivi dell’alcool tramite una foto, un video o uno slogan. I contributi dei giovani partecipanti sono stati resi noti insieme alla foto del vincitore.
Un’efficace comunicazione passa infatti dalla partecipazione e dall’inclusione. Elementi basilari per una smart communication.